La cucina italiana

La cucina italiana è conosciuta in tutto il mondo. Molti apprezzano ghiotte specialità gastronomiche italiane, tra quali: ravioli, gnocchi, parmigiano ecc.

Il cibo più comune in Italia è senza dubbio la pasta. Gli spaghetti sono solo un tipo di pasta, altri tipi di pasta sono: maccheroni, fusilli, fettuccine, lasagne. Alcune idee degli stranieri sulla cucina italiana non sono molto precise: gli italiani generalmente non mangiano gli spaghetti con le polpette, di solito la pasta è servita con il sugo di pomodoro, con il ragù oppure “in bianco”, cioè con burro e formaggio.

L’altra parola sacra della cucina italiana è certamente la pizza. E l’altra illusione degli stranieri è che pizza viene servita con il cappuccino. Nemmeno immaginarlo! Con la pizza servono vino o birra. La vera pizza italiana è molto semplice: agli italiani non piace mischiare troppi ingredienti. La base per la pizza è sempre pomodoro (senza spezie) e mozzarella. La pizza più comune è la pizza napoletana con pomodoro, mozzarella e acciughe. Quando non ci sono acciughe, si chiama Margherita, in onore della regina Margherita. Di solito ognuno ordina la propria pizza con gli ingredienti preferiti.

Come e quanto mangiano degli italiani? Di regola tre o quattro volte al giorno. Molti incominciano la mattina solo con una tazza di caffelatte e dei biscotti o pane con burro e marmellata. Anche la seconda colazione (o il pranzo) è molto semplice, quelli che lavorano fanno uno spuntino al bar vicino o alla mensa all’azienda. Di solito prendono un espresso o un cappuccino con una brioche. Il pasto principale è di sera, la mamma fa da mangiare: il primo piatto (pasta, riso o minestra), il secondo piatto (carne o pesce con contorno, verdura o insalata), frutta e caffè. Durante i pasti bevono acqua minerale o vino. Per i pranzi speciali servono anche l’antipasto, il formaggio e i dolci.

Nell’italiano esistono molte parole che significano diversi posti/ locali dove si può mangiare: osteria, trattoria, pizzeria, ristorante, gelateria, pasticceria, bar ecc., la parola più comune è il caffè.

Il caffè ha sempre avuto un ruolo importante nella vita sociale degli italiani. Alcuni caffè hanno una storia: esistono ancora caffè fondati nel 1700 e nel 1800 come, per esempio, il Caffè Florian a Venezia o il Caffè Greco a Roma. Famosi artisti, musicisti, scrittori, giornalisti e uomini politici hanno frequentato questi caffè, e in questi caffè hanno composto musica, scritto poesie e ordito congiure. Oggi gli italiani vanno al caffè per incontrare gli amici, parlare di affari, di politica o di sport, per leggere il giornale, ascoltare la musica, per vedere la gente ed essere visti.

Nel pomeriggio la gente va al caffè o al bar a prendere un aperitivo, molti bar offrono patatine, noccioline, olive ed altre cose gustose insieme agli aperitivi. In Italia non c’è limite di età per bere alcolici, però gli italiani bevono i “superalcolici” raramente. L’espresso cioè il caffè si prende di solito al bar. Al bar la gente sta in piedi al banco (quando vanno per prendere qualcosa in fretta) o siede al tavolino (che costerà di più). I bar sono spesso anche pasticcerie e, qualche volta, tabaccherie dove vendono le sigarette che sono monopolio dello stato come i francobolli. Nella bella stagione i tavolini sono all’aperto.


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